“…a testimonianza di quanto la Chiesa ami e promuova, non solo il buono, ma ugualmente il bello, riconoscendo nell'Arte una delle più nobili espressioni dello spirito, atta ad elevare l'animo verso la bellezza infinita” così il Cardinale Agostino Casaroli elogia la presenza di una raccolta di circa ottanta quadri conservati nel Seminario Vescovile di Bedonia.

“La Caduta di Cristo sotto la Croce” di Ludovico Carracci, “Cristo risorto che appare alla madre” di Andrea Donducci (detto il Mastelletta), “San Francesco che riceve le stigmate” di Bartolomeo Passerotti... e molti altri dipinti donati per la maggior parte dalle generose mani di Vittorio Parmigiani, nel 1935, e dalla famiglia Bolognini, nel 1946.

La raccolta del seminarista, docente e vice-rettore del Seminario, don Vittorio Parmigiani, consiste perlopiù in copie e dipinti di scuola. Mentre la seconda donazione, acquisita dal Vescovo di Piacenza, monsignor Ersilio Menzani, custodisce opere d’inestimabile valore artistico.

Anche la contessa Teresa Sidoli nel 1852 lasciò in eredità al Seminario di Bedonia alcune opere appartenute al Castello di Travazzano (Piacenza): un esempio è il dipinto di Carlo Antonio Crespi, “Cucina”.

Sono 34 i dipinti scelti per essere esposti nella “Pinacoteca Parmigiani”: spiccano le tele di carattere devozionale, affiancate da ritratti, paesaggi, scene di vita…
Il valore della quadreria è testimoniato anche dai numerosi prestiti di opere per Mostre realizzate in occasione delle giornate mondiali della gioventù di Denver, negli Stati Uniti e di Manila nelle Filippine.


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